Milano, certe sere, anche le rondini sembrano stanche. Sbattono le ali svogliate, fiacche; rallentano nell'aria immobile. L'ultima luce si stende di pancia sulle strade. Le vibrazioni degli autobus si riverberano nelle conversazioni telefoniche, o tra le pagine dei libri di chi legge (seduto, in piedi, le spalle appoggiate al finestrino, la testa che dondola) turbandone gli intrecci. Poi si accendono le lampadine nelle coppe di vetro dei tram.
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