martedì

Milano, i controllori sul tram, ci sono di tre tipi. Quelli normali che salgono a fermata, uno per uscita. Ti intercettano sull'autobus, nel corridoio. Hanno camicie azzurre, gli occhiali con il filo, a volte scherzano coi pendolari che incontrano ogni giorno. Poi ci sono quelli in incognito, col tesserino da ufficiale pubblico. Ti toccano leggeri sulla spalla. Mentre sobbalzi ti chiedono il biglietto. E infine, i misteriosi, quelli della razza di chi rimane terra. Fermi alla fermata, coreografici, davanti alle uscite del tuo autobus, aspettano che scendi il predellino. Hanno occhi svogliati e un'idea del mondo confusa. Non capiscono perché, vedendoli, non passi alla prossima fermata, se non hai il biglietto. E son tanti, invece, quelli che, piuttosto, si pagano la multa.

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